Ahhhh questo tema mi stritola le viscere, Enrica. La penso come te, troppi anni da iscritta all'AIRE mi hanno inviperita sul doppio standard che lo Stato italiano applica in materia di cittadinanza. Ho avuto molte discussioni sul tema, e se è vero che il diritto alla cittadinanza per consanguineità è un diritto in più e non nuoce a nessuno (qui si aprirebbe comunque il grande tema pratico del sovraffollamento + carenza di personale dei Consolati Italiani e della loro estrema lentezza, almeno a Barcellona) non riesco a ignorare l'estrema ipocrisia, discriminazione e difficoltà che grava invece sulle persone che in Italia ci vivono ma non hanno "il sangue giusto" (quanto è problematica questa visione, quanto!). Il diritto di cittadinanza non può basarsi su doppi standard di questo tipo: aspetto con ansia la possibilità di votare al prossimo referendum, è un primo piccolo passo ma noi dobbiamo dare un segnale forte e chiaro.
Assolutamente, concordo in tutto e per tutto! È proprio come dici tu: la cittadinanza italiana non è un "gioco a somma zero" dove mors tua, vita mea - non c'è di per sé nulla di male a rendere idonea al passaporto italiano la discendenza di persone emigrate dall'Italia, anche senza legami correnti col paese... se non fosse che però chi invece questi legami li ha, chi l'Italia l'ha scelta e non se l'è ritrovata per caso tra i piedi (in senso buono) deve invece patire le pene dell'inferno. No, no e no. Così non vale.
E poi il problema dell'aggravamento sulla PA è molto vero, non solo nei consolati ma anche nei piccoli comuni italiani che devono dedicare risorse per ricostruire la discendenza di persone che vivono altrove, e magari tolgono tempo ai loro stessi cittadini.
Ecco, sul secondo punto che citi - il carico sui comuni italiani - non so molto, mentre sui disagi generati dal Consolato avrei una lunga lista di aneddoti. 😬
😩 sono tutta orecchi se hai bisogno di sfogarti :) (io sono stata generalmente fortunata con i miei consolati - Chicago e Boston - ma sicuramente non brillano)
Io per fortuna ho sempre potuto rimediare tornando in Italia per sbrigare le faccende che al Consolato mi avrebbero richiesto attese infinite (tipo il rinnovo del passaporto o certi documenti di matrimonio). Ma tra italianə a Barcellona che si sposano, che cercano di fare la prima carta d'identità alla prole e via dicendo di aneddoti ce ne sarebbero tantissimi.
Grazie per aver menzionato la nostra raccolta fondi, Enrica 🙏 sul tema dello ius sanguinis e in particolare sul triangolo Argentina-Spagna-Italia (persone nate in Argentina con antenati italiani che fanno la trafila per la cittadinanza italiana per poi andare a vivere in Spagna per una serie di motivi, uno su tutti, la lingua), avevo scritto per SKYTG24: https://tg24.sky.it/cronaca/2025/02/27/ius-sanguinis-significato-cittadinanza-italiana-diritto-sangue Due commenti: il primo è che è un tema molto acceso, soprattutto per gli argentini (infatti mi sono beccata insulti per il titolo in privato da un lettore secondo cui non si "diventa" italiani, lo si è per sangue dalla nascita - vero, ma cittadini si diventa e tra l'altro non sono io a fare i titoli :)); il secondo è che raccogliere dati tra comuni, ambasciate, consolati e tribunali italiani è un caos quindi non sappiamo bene quante siano le persone che hanno scelto questo percorso (anche se i pochi dati che abbiamo ci dicono che sono tantissime).
Grazie mille per il link al tuo articolo Roberta, bisogna che recuperi la password di Sky dalla mia famiglia così me lo leggo bene! Il tema mi appassiona tantissimo. Qui negli Stati Uniti, la discendenza dell'emigrazione italiana è ben nutrita, non così tanto come in Argentina (e in misura minore Brasile), ma soprattutto dalla prima amministrazione Trump nel 2016 io, personalmente, ho visto un aumento dell'interesse a ottenere la cittadinanza italiana. Spesso appunto per la comodità di avere accesso al resto dell'UE, per mettere nel cassetto un passaporto che un giorno potrebbe rivelarsi prezioso. Per un articolo tempo fa, ho contattato la Farnesina per dati su (cito direttamente):
• Storico del numero di domande ricevute dall'intera rete consolare degli Stati Uniti per anno (in toto o almeno per gli ultimi 10 anni, così da osservare trend nel tempo)
• Storico del numero di acquisizioni per anno, almeno per gli ultimi 10 anni
• Percentuale dei cittadini italiani negli Stati Uniti aventi diritto che ha votato nelle elezioni politiche e nei referendum (se è disponibile lo storico completo sarebbe fantastico, altrimenti sempre gli ultimi 10 anni)
• È possibile avere qualche dato anonimizzato su: tipo di legame di sangue (es. genitori vs trisnonni) e profilo demografico dei richiedenti?
Chiedere la Luna, insomma, ma non si sa mai, almeno per le prime due domande. Ma ovviamente nessuna risposta.
Buon lavoro con Espulse, non vedo l'ora di vederne il frutto!!! Se c'è qualcosa che posso fare per rendermi utile oltre alla raccolta fondi, sono a disposizione :)
Ahhhh questo tema mi stritola le viscere, Enrica. La penso come te, troppi anni da iscritta all'AIRE mi hanno inviperita sul doppio standard che lo Stato italiano applica in materia di cittadinanza. Ho avuto molte discussioni sul tema, e se è vero che il diritto alla cittadinanza per consanguineità è un diritto in più e non nuoce a nessuno (qui si aprirebbe comunque il grande tema pratico del sovraffollamento + carenza di personale dei Consolati Italiani e della loro estrema lentezza, almeno a Barcellona) non riesco a ignorare l'estrema ipocrisia, discriminazione e difficoltà che grava invece sulle persone che in Italia ci vivono ma non hanno "il sangue giusto" (quanto è problematica questa visione, quanto!). Il diritto di cittadinanza non può basarsi su doppi standard di questo tipo: aspetto con ansia la possibilità di votare al prossimo referendum, è un primo piccolo passo ma noi dobbiamo dare un segnale forte e chiaro.
Assolutamente, concordo in tutto e per tutto! È proprio come dici tu: la cittadinanza italiana non è un "gioco a somma zero" dove mors tua, vita mea - non c'è di per sé nulla di male a rendere idonea al passaporto italiano la discendenza di persone emigrate dall'Italia, anche senza legami correnti col paese... se non fosse che però chi invece questi legami li ha, chi l'Italia l'ha scelta e non se l'è ritrovata per caso tra i piedi (in senso buono) deve invece patire le pene dell'inferno. No, no e no. Così non vale.
E poi il problema dell'aggravamento sulla PA è molto vero, non solo nei consolati ma anche nei piccoli comuni italiani che devono dedicare risorse per ricostruire la discendenza di persone che vivono altrove, e magari tolgono tempo ai loro stessi cittadini.
Ecco, sul secondo punto che citi - il carico sui comuni italiani - non so molto, mentre sui disagi generati dal Consolato avrei una lunga lista di aneddoti. 😬
😩 sono tutta orecchi se hai bisogno di sfogarti :) (io sono stata generalmente fortunata con i miei consolati - Chicago e Boston - ma sicuramente non brillano)
Io per fortuna ho sempre potuto rimediare tornando in Italia per sbrigare le faccende che al Consolato mi avrebbero richiesto attese infinite (tipo il rinnovo del passaporto o certi documenti di matrimonio). Ma tra italianə a Barcellona che si sposano, che cercano di fare la prima carta d'identità alla prole e via dicendo di aneddoti ce ne sarebbero tantissimi.
Ciao Enrica, grazie di cuore per aver rilanciato il crowdfunding di Espulse. Ci fa molto piacere :)
Come sempre, mi hai dato tanti spunti di riflessione diversi. Dovrebbero iscriversi tutti alla tua newsletter! Un abbraccio fortissimo.
Grazie mille a te Alessia per il lavoro ESSENZIALE che fai tutti i giorni ❤️ un grande abbraccio
Grazie per aver menzionato la nostra raccolta fondi, Enrica 🙏 sul tema dello ius sanguinis e in particolare sul triangolo Argentina-Spagna-Italia (persone nate in Argentina con antenati italiani che fanno la trafila per la cittadinanza italiana per poi andare a vivere in Spagna per una serie di motivi, uno su tutti, la lingua), avevo scritto per SKYTG24: https://tg24.sky.it/cronaca/2025/02/27/ius-sanguinis-significato-cittadinanza-italiana-diritto-sangue Due commenti: il primo è che è un tema molto acceso, soprattutto per gli argentini (infatti mi sono beccata insulti per il titolo in privato da un lettore secondo cui non si "diventa" italiani, lo si è per sangue dalla nascita - vero, ma cittadini si diventa e tra l'altro non sono io a fare i titoli :)); il secondo è che raccogliere dati tra comuni, ambasciate, consolati e tribunali italiani è un caos quindi non sappiamo bene quante siano le persone che hanno scelto questo percorso (anche se i pochi dati che abbiamo ci dicono che sono tantissime).
Grazie mille per il link al tuo articolo Roberta, bisogna che recuperi la password di Sky dalla mia famiglia così me lo leggo bene! Il tema mi appassiona tantissimo. Qui negli Stati Uniti, la discendenza dell'emigrazione italiana è ben nutrita, non così tanto come in Argentina (e in misura minore Brasile), ma soprattutto dalla prima amministrazione Trump nel 2016 io, personalmente, ho visto un aumento dell'interesse a ottenere la cittadinanza italiana. Spesso appunto per la comodità di avere accesso al resto dell'UE, per mettere nel cassetto un passaporto che un giorno potrebbe rivelarsi prezioso. Per un articolo tempo fa, ho contattato la Farnesina per dati su (cito direttamente):
• Storico del numero di domande ricevute dall'intera rete consolare degli Stati Uniti per anno (in toto o almeno per gli ultimi 10 anni, così da osservare trend nel tempo)
• Storico del numero di acquisizioni per anno, almeno per gli ultimi 10 anni
• Percentuale dei cittadini italiani negli Stati Uniti aventi diritto che ha votato nelle elezioni politiche e nei referendum (se è disponibile lo storico completo sarebbe fantastico, altrimenti sempre gli ultimi 10 anni)
• È possibile avere qualche dato anonimizzato su: tipo di legame di sangue (es. genitori vs trisnonni) e profilo demografico dei richiedenti?
Chiedere la Luna, insomma, ma non si sa mai, almeno per le prime due domande. Ma ovviamente nessuna risposta.
Buon lavoro con Espulse, non vedo l'ora di vederne il frutto!!! Se c'è qualcosa che posso fare per rendermi utile oltre alla raccolta fondi, sono a disposizione :)