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Anch'io sono freelance in RI e devo dipendere dall'assicurazione di mio marito. Bello anche quando da un anno all'altro decidono che quella cosa che prima era coperta all'improvviso non lo è più (ad esempio certi tipi di fisioterapia). Il mio primo figlio è nato in ospedale e non abbiamo avuto una bella esperienza. Per gli altri due ho optato per il parto a casa. Il primo è costato all'assicurazione, se non ricordo male, $10k per giorno di ricovero (parto vaginale senza epidurale, per loro il più economico che ci sia, con epidurale o cesareo ovviamente le spese salgono), senza contare tutte le visite in gravidanza. Il parto a casa mi è costato 5k. Ho provato a chiedere all'assicurazione se poteva coprirlo che comunque a loro sarebbe costato molto molto meno (e le ostetriche erano in-network!), ma ovviamente zero.

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Ciao Anna, grazie mille per aver condiviso la tua esperienza! Che tristezza, pagare tutti quei soldi per un parto in ospedale con cui non si è passata una bella esperienza, e che per loro è considerato “economico”. Quando ero più giovane e innocente, il concetto stesso di pagare per partorire mi sembrava un controsenso. Eppure è così, ed è proprio una ricca metafora del sistema l’idea che l’inizio della vita stessa richieda il pagamento di denaro. Pazzesco che per il parto a casa non abbiano voluto coprire ostetriche in network 😫

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Ti ho portato questo esempio perché è l'esperienza che mi ha portato a interagire col sistema sanitario americano più da vicino (per fortuna). È tutto assurdo: se avessi avuto bisogno di un'anestesia ma l'anestesista di turno non fosse stato nel network, mi sarebbe arrivato un conto di migliaia di dollari. Il farmaco di cui avevo bisogno in gravidanza per l'iperemesi gravidica (Zofran) per fortuna era coperto, altrimenti costa $150 a pastiglia (e va preso ogni 6 ore). Un sacco di gente che soffre di questa stessa malattia e non può permettersi i farmaci ha pensieri di suicidio e si può arrivare anche alla morte del feto e/o della madre. Gli Stati Uniti hanno il tasso di mortalità materna più alto dei paesi ricchi, ho letto da qualche parte (ma non ritrovo la fonte) che era più sicuro partorire 100 anni fa che ora. Se sei BIPOC meglio che ti tieni alla larga dagli ospedali. È una follia.

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Cara Enrica,

prima di tutto: grazie, per questo post e il precedente - spero di riuscire a mettere in ordine le mie idee anche su quello, che ho trovato per certi versi ancora più stimolante.

Su questo post, per quanto io non fossi del tutto ignaro della situazione, leggere queste informazioni messe insieme così bene e corroborate dall'esperienza personale tua e di altrə è al tempo stesso illuminante e sconfortante. E forse non è strana questa coincidenza, se mi ricordo di Giovanni 3,20-21... ma questa è solo una mia osservazione più o meno opinabile.

Quello che è meno opinabile, almeno credo, è che quello che tu descrivi non è soltanto un Profit before people, è People's miseries is our profit, con il famoso whatever it takes: persone che devono sperare che la salute continui ad andare decentemente perché i loro amatə datorə di lavoro offrono una copertura minima, che devono sottostare a ricatti per timore di perdere anche quel poco, e i ricatti, oltre al padrone, può farli anche il familiare di cui finisci per essere dependent (qui uso intenzionalmente il maschile, ahimè...). E per quanto ne so (vendita di armi e sparatorie, monopoli di farmaci e dipendenze indotte, cibo ultraprocessato) è proprio la tendenza generale. Questo video, e i commenti, lo dicono molto meglio di me: https://www.youtube.com/watch?v=CSxpy68rS6o

Il punto, per rientrare in Italia, è che qui la situazione nel complesso è molto migliore ma 1) le differenze territoriali sono gravi: sono Siciliano, ho vissuto in Lombardia e ora sono in Piemonte e mentre per quanto riguarda la medicina d'emergenza (pronto soccorso, guardie mediche, ricoveri) non ho notato divari abissali, a livello di prevenzione, soprattutto in esami e controlli, c'è un abisso. 2) la tendenza generale è chiaramente al peggioramento, della media e delle differenze. Che alla fine è il modo italiano di arrivare al risultato statunitense: siete poverə? Al massimo, se siamo in giornata, non vi rendiamo ancora più poverə!

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Ciao Federico, grazie mille per questo bellissimo commento! Tocchi tanti punti molto importanti e interessanti. “People's miseries is our profit, con il famoso whatever it takes” è esattamente così, l’esasperazione ultima del “mors tua vita mea”.

Per quanto riguarda le differenze territoriali da noi, hai perfettamente ragione. Io sono emiliana, e la mia regione è rinomata per l’ottima sanità (forse la migliore in Italia), e un amico abruzzese che vive a Bologna mi ha parlato della differenza abissale con la sua regione di origine, che è ancora al centro e neanche al sud. Un’altra persona, in un commento privato sulla situazione italiana, mi ha fatto presente che “copertura non è la stessa cosa di trattamento”, ed è proprio vero. Se al nord possiamo dire di avere entrambe, non è così andando verso sud ed è un vero peccato visto quanto potenziale di bene c’è nell’accesso universale alla sanità.

Ultima cosa: visto che io sono “dependent”, il rimborso delle mie spese va nel conto corrente del mio ragazzo, che è il titolare della polizza. Lui mi passa regolarmente tutto, ma quanta violenza economica e squilibrio di potere può scaturire da un’impostazione del genere, come giustamente fai presente tu.

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Provati quello UK (famoso NHS), tedesco e svizzero, scelgo senza dubbio il sistema sanitario italiano. Per lo meno nella mia regione d'origine (nord) funzionava piuttosto bene. In Svizzera il sistema è molto simile a quello che descrivi, solo che i costi sono altissimi: circa 350 al mese per ogni adulto (con franchigia massima di 2500) e 150 per bambini, per quella base, poi ci sono quelle aggiuntive per scelta libera del medico, denti, cure alternative ecc. Costo annuale per una famiglia di 4 circa 15000. Poi in più paghi comunque quasi tutte le spese mediche, visto che la franchigia è alta. Ma la differenza è che l'assicurazione non è tramite lavoro ed è obbligatoria e credo venga pagata a chi non ha soldi ed è beneficiario di sostegno sociale. Nessuno resta senza, ma comunque un casino e un salasso per le famiglie.

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Sono molto contenta che anche tu sceglieresti quello italiano! Anche se si, anche io provenendo dall’Emilia Romagna, famosa proprio per la sanità, posso avere una visione un po’ troppo ottimista della situazione. Pazzeschi i costi al mese della Svizzera!!! Wow, incredibile. Non lo sapevo, ma ora che ci penso avrei dovuto immaginarlo.

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